L’esperienza di Casa San Giuseppe, prende avvio nel 1954 su iniziativa di don Giuseppe Girelli, sacerdote veronese, impegnato nell’apostolato nelle carceri italiane. L’esigenza, fortemente avvertita da don Girelli, di offrire agli ex detenuti una casa ove trovare alloggio e protezione una volta scontata la pena, trovò nella residenza di Ronco all’Adige una importante risposta.

 

Nel corso degli anni Casa San Giuseppe ha saputo riconfigurarsi per accogliere ex detenuti, ospiti provenienti da ospedali psichiatrici giudiziari, cosi come disadattati, persona senza fissa dimora ed altri emarginati, fornendo un contributo importantissimo alla gestione di casi sociali per il territorio di riferimento.

 

La comunità di Ronco all’Adige ha una consuetudine ormai cinquantennale di convivenza con persone provenienti dall’ambito carcerario e dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che rappresenta un vero e proprio unicum in ambito regionale e che consente di affermare, con ragionevole certezza, che la realizzazione di una struttura di accoglienza per queste persone sarebbe più facilmente accolta qui che altrove.

 

Nel 2012 nasce la Casa Don Girelli all’interno della Casa San Giuseppe, che lentamente si scinde dalla struttura originaria, creando di fatto due nuclei distinti.

 

Nel 2015 con delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 544 del 21 Aprile, la Casa San Giuseppe ottiene l’autorizzazione l’accreditamento come struttura sociosanitaria  con 12 posti letto, rivolta a persone non autosufficienti con minor-ridotto bisogno assistenziale, ai sensi della LR 22/2002.

 

Nel 2019 inizia l’iter per l’accreditamento come CTRP ad attività assistenziale intermedia per pazienti psichiatrici di tipo B, ossia soggetti affetti da patologia psichiatrica, anche legata a dipendenze, sui quali effettuare interventi residenziali e semi residenziali a carattere terapeutico-riabilitativo e risocializzanti. Quindi una struttura sociosanitaria con finalità terapeutiche e riabilitative atte al recupero e potenziamento delle capacità perdute o affievolite nel processo psicopatologico, promuovendo in particolare la gestione di sé e della problematica.